lunedì 23 gennaio 2012

Nel nostro paese, come grandissima parte del pianeta dominato dal sistema capitalistico, gli unici vantaggi di tale sistema, in termini di effetti della concorrenza sui prezzi delle merci e dei servizi, sono vanificati da tendenze corporative al bloccaggio della concorrenza, per cui molti venditori di merci e servizi "si accordano" tra loro tenendo i prezzi alti.
A meno che non intervenga un terremoto, com'è stato per esempio il calo di vendite di automobili negli ultimi anni, i prezzi non scendono.
Le cosiddette liberalizzazioni introdotte dal governo Monti sono da guardare come un tipo di intervento trasformativo del capitalismo italiano, che dovrebbe così diventare simile ad altri capitalismi, uscendo dalla sua crosta corporativa.

Ogni opposizione alle liberalizzazioni che non sia improntata alla lotta radicale contro il capitalismo, dunque, è da considerare reazionaria.

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