lunedì 25 aprile 2016

Festa del sollievo

Nella primavera del 1945 finì la guerra in Italia, spaventosa e crudele specie dal 1943, ragione per cui è più che comprensibile che gli italiani fossero contenti e festeggiassero, almeno la maggior parte di loro. Era finito un incubo e si poteva ricominciare a vivere senza la paura di essere ammazzati, o dai tedeschi, o dagli alleati, o dai fascisti, o dai partigiani, infatti, come tutti sanno, in Italia, come altrove, si ebbe una guerra civile dentro la guerra militare. Guerra civile vuol dire che di morte ne tocca a tutti, e non di rado alla cieca. 
Il 25 aprile da allora si festeggia la liberazione. Ora, se per liberazione si intendesse quella dalla guerra al quadrato qui sommariamente descritta, noi potremmo essere d'accordo sul chiamarla in questo modo. Festa del sollievo, magari. Invece si intende altro, su cui noi non siamo d'accordo per niente, infatti dal 1945 noi, come in pratica l'intera Europa occidentale, siamo sotto la tutela degli americani, ed ospitiamo una quantità di basi militari americane. Non siamo liberi, come non lo eravamo durante il fascismo (1922-1943, fascismo diciamo monarchico; 1943-1945, fascismo repubblicano). I combattenti stessi contro i fascisti e contro i tedeschi videro presto, dopo il 1945, che i loro progetti (ci riferiamo ai partigiani comunisti, soprattutto) fallivano, morivano: eravamo saliti dalla brace fascista alla padella americanista. Francamente c'è poco da festeggiare, a parte il sollievo.

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