giovedì 14 maggio 2009

Rigettare, respingere.

Non c'è paese al mondo nel quale si possa entrare privi di carte in regola senza correre il rischio di essere scoperti e in qualche modo puniti anche con l'espulsione. Se l'entrata avviene in gruppo o in massa la cosa assume aspetti diversi. Non si tratta, in quest'ultimo caso, tanto di una trasgressione, quanto invece un movimento d'interesse sociale. Un movimento d'interesse sociale non deve essere trattato con metodi burocratico-poliziesco-militari, ma con metodi sociali, con politiche sociali; invece i cosiddetti respingimenti (respinte, rigetti o come si voglia denominarli) dei gruppi di persone d'altri paesi che si avviano per mare a toccare il territorio italiano allo scopo di migliorare la loro vita, appartengono ad una politica antisociale. Il governo che i miei sciagurati connazionali hanno "scelto" è squisitamente asociale nel senso che rappresenta (come quasi tutti i governi del pianeta) il capitalismo e i suoi interessi mangiauomini, ma tale rappresentanza è particolarmente rozza e brutale, direi "fascista", se non temessi di usare un termine troppo raffinato per gente come Maroni, La Russa, Frattini e come il loro direttore.

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