lunedì 6 luglio 2009

La Stampa innamorata dei marines.

Giorni fa il mio corrispondente preferito, emme emme de La Stampa, quello che scrive di "medioriente" da New York, ha scritto un ritratto del generale che comanda l'oppressione, l'omicidio e lo sterminio nell'area resa calda dalla foia petrolifera mondiale, in particolare l'Afghanistan, dove gl'imperialisti stentano a stabilire il loro ordine, quello che hanno stabilito da sessant'anni in Europa con la "liberazione". La ditta dura del libero mercato militarmente contenuta. Emme emme, ce lo ricordiamo in duetti lecconici con l'agente CIA Giuliano Ferrara su La7, in estasi sadomaso ha prodigato al criminale di guerra di cui sopra una slinguata, citando fonti ostili al solo scopo di erogare brividi masosadici ai lettori del giornale, cianciando d'un'arma segreta e anfanando, emme emme, contro i brutti cattivi reazionari talebani: che il generalissimo McKatz sicuramente annienterà. Che uomo, se ne parlicchia male, qualche torturellla, qualche strage, qualche insabbiamento d'inchiesta, ma dio santo! E guardate che grinta! Pure la foto, ci hanno messo.



Ma tutta la pagina era fantastica. Lo stesso emme emme intervistava in basso l'esperto militare Kagan, gli chiedeva se dai tempi del Viet nam c'è mai stata un'offensiva dei marines paragobabile a quella che si scatena in questi giorni in Afgha, eh, non saprei, risponde Kagan, Kagan, Kagan, l'amore dei marines de La Stampa mi commuove, si dimenticano che questi soldati sono un tantino fuori porta, che non difendono la patriuzza loro, che invece sono gli altri a difenderla, i talebani, questi ammazzano coi loro mezzi formidabili, ammazzano, annientano, sono razzisti oggettivi, kagan razzi sparano, invadono, e i ruffiani di mezzo mondo ce li fanno vedere come "liberatori"...



Una pagina da conservare.

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