venerdì 3 settembre 2010

...si parla molto da qualche tempo di una donna condannata a morte per aver ucciso o fatto uccidere il marito, certe sensibili amministrazioni comunali distendono larghe effigi della donna di cui sopra in luoghi rilevanti delle città, mentre i quotidiani le dedicano notevole spazio e pensosi commenti.
Ieri il Levy, polemista francese di fama, era tradotto sul Corriere mentre parlava, tramite interprete, con il figlio della donna di cui sopra, dunque abbiamo letto la traduzione di una traduzione effettuata grazie allo strumento telefonico, Parigi-Teheran.
Guarda caso, il paese dove si trova la donna di cui sopra, improvvisamente divenuta eroina del cosiddetto Occidente, è l'Iran, e allora si comprende tutta questa premura intorno a ciò che al massimo può essere considerato un errore giudiziario e quindi una condanna a morte sentenziata senza prove: tutte le cause divengono giuste, se possono concorrere a infangare l'Iran, prossimo probabile obbiettivo militare dell'imperialismo americano e del suo servo-padrone Israele, a preparare il gregge alla nuova guerra. Anche un probabile errore giudiziario.
Ma la donna rischia di essere lapidata, ci ricordiamo di aver letto, oppure impiccata, come afferma il figlio della medesima, un giovanotto che fa il controllore, dice, per 15 ore al giorno, rischia di essere lapidata oppure impiccata, e a monte di questa condanna per omicidio ce ne sarebbe un'altra, per adulterio. Insomma: una donna non sarà libera di mettere impunemente le corna al marito?
Non ci piace la lapidazione, neppure l'impiccagigione, né la camera a gas, né la sedia elettrica, proprio perché, a parte il sadismo, in caso di errore giudiziario il morto non può tornar vivo e poi libero. Siamo contro la condanna a morte, ma consideriamo sempre quanta morte violenta abusiva e irriflessiva viene data tramite la guerra e le molte forme che la distruttività assume...Dunque le morti date per via giudiziale in definitiva sono più pensate, serie, regolate, di quelle improvvisate o inventate o abusive date in guerra...

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