sabato 2 ottobre 2010

dopo diversi mesi ieri abbiamo ricomprato il quotidiano della Fiat e della Juventus diretto da un figlio del commissario Calabresi...la rima è involontaria, ma merita lasciarla...ieri si dava grande spazio, più di due pagine, a quel che sarebbe capitato al direttore del quotidiano Libero, un uomo che espone la sua faccia alla tv, spesso e volentieri...gongolante...pare che qualcuno si sia aggirato in prossimità dell'appartamento di questo signore, che ha la scorta allo scopo di salvaguardarsi dagli abbracci dei suoi molti ammiratori, e che un poliziotto della medesima abbia sparato, senza colpire nessuno...naturalmente non abbiamo letto una sola riga della cronaca, perché del direttore di Libero c'importa come della salute dell'imperatore del Giappone...abbiamo invece letto un commento in prima pagina rievocante le azioni che in decenni lontani furono diverse volte eseguite, da parte di piccoli gruppi di militanti comunisti armati di pistole ma non di lucidità politica, ai danni di personaggi più o meno rilevanti e rappresentativi dell'ordine che allora e oggi tiene in pugno le nostre vite...l'articolo voleva mettere il direttore di Libero su un provvisorio e smontabile altare di vittima del (forse) rinascente "terrorismo" (così gli scribacchini denominano le pratiche che i loro padroni temono)...e rinforzava la sua insalata con le uova lanciate di qua, le statuette scagliate di là, i mortaretti proiettati a destra eccetera...anni di piombo... oppure ani di pietra?.. In serata, poi, ieri 3 ottobre, abbiamo sentito da un tg che il cosiddetto malintenzionato potrebbe essere un personaggio narrativo scaturito dalla fantasia del poliziotto sparatore...

...ma, a parte la bufala, domandiamo: quando gl'imperialisti e i loro compari eseguono omicidi cosiddetti mirati allo scopo di liberarsi di dirigenti nemici, in Pakistan, in Iraq, in Palestina, rischiando, al confronto con i nostrani giustizieri solitari, molto meno, questi scribacchini che cosa hanno da dire?

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