sabato 4 dicembre 2010

due eruzioni verbali, una di massa ("il futuro dell'Italia siamo noi", gridata da catene di giovani manifestanti antigelminiani), l'altra singola ("mi sento come un aquilone senza vento", detta da un operaio Eaton, a rischio perdita del posto, alla tv) segnalano ed anzi marcano la devastazione culturale e politica di chi si trova ad opporsi in qualche modo al sistema vigente, privo di radici, preda della peggior retorica...abbandonate dalla pedagogia politica dei grandi partiti del Movimento Operaio, le masse versano la loro disperazione nei calchi di un linguaggio da stadio o da cioccolatini Perugina...

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