il premio Nobel "per la pace" sembra essere uno strumento politico creato allo scopo di colpire o provocare, da parte dei non innocenti responsabili di questa istituzione "svedese", i paesi invisi alle "democrazie"... naturalmente ogni Paese ha i suoi prigionieri politici ... ogni Paese pratica o può praticare l'ingiustizia e l'oppressione ... noi non sappiamo perché l'intellettuale cinese insignito nei giorni scorsi del premio Nobel "per la pace" sia incarcerato ... siamo molto perplessi in relazione ai contenuti odierni della "dittatura del proletariato" in Cina, che hanno tutta l'apparenza di favorire l'accumulazione capitalistica privata ... probabile che l'intellettuale cinese ora premiato con il Nobel "per la pace" sia uno dei tanti che desiderano tutte le conseguenze sociali politiche e culturali dell'accumulazione capitalistica privata, in termini di "libertà democratiche", costui forse desidera che la Cina salti il fosso in modo definitivo, diventando una "democrazia"... pensiamo che ogni Paese può colpire un altro Paese facendo leva sulle immancabili ingiustizie operate dal nemico scelto...dunque il premio Nobel "per la pace" (ma anche quello per la letteratura, basti pensare ai tempi dell'Unione Sovietica, quando in realtà tale premio era un premio alla dissidenza anticomunista) ci appare piuttosto peloso, e ad hoc ... invano aspettiamo che il prossimo anno questo cavolo di premio sia conferito a J.P.Assange...

a proposito della ben più interessante questione sopra accennata, la dittatura del proletariato, in Cina convivente con la accumulazione capitalistica privata, è probabile che i dirigenti comunisti cinesi abbiano nel corso degli ultimi decenni valutato che l'accumulazione capitalistica privata potesse e possa dare quella dinamicità sociale che l'economia diretta in modo centralizzato può invece mortificare...se vediamo giusto, quello cinese sarebbe un esperimento di cavalcamento socialista della dinamicità capitalistica...