sabato 24 marzo 2012

Qua e là nel tempo abbiamo usato l'espressione "imperialisti di sinistra" (non è nostra, ma degli amici del PMLI), oggi troviamo un esempio molto buono di che cosa significa questa divertente schiaffeggiante formula in un articolo che tale Bill Keller ha postato in Repubblica ieri, 23 marzo 2012, sul tema: fare o non fare la guerra in Iran, e, perché no, anche in Siria. Pare che il Keller sia scettico su questa "opzione", ciò ne fa un uomo di "sinistra" (tutto è relativo, del resto, anche la relatività), infatti coloro che sono di "destra", per esempio i "repubblicani" Usa, sono favorevoli a bombardare qualunque cosa non gli piaccia, salvo la moglie e i figli. In nome della "democrazia". Ciò ci riporta al Keller, che attribuisce al suo Paese la patente di regolatore planetario delle vertenze che sono di suo interesse, naturalmente in nome della libertà e della democrazia (tutto tra virgolette, salvo il petrolio, le armi e il denaro). Ciò ne fa un imperialista, o, se preferiamo, uno scribacchino dell'imperialismo. Gli Usa non hanno alcuna patente.

Vogliamo essere più chiari: questi articoli in cui dei ruffiani dotati di parola fanno le loro considerazioni sulla guerra da portare qua e là ad opera dei loro padroni, Usa, Israele, Gran Bretagna, a scopo "liberatorio", ci fanno ribrezzo e ci provocano una forte incazzatura.

(PMLI significa Partito Marxista Leninista Italiano)

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