sabato 14 dicembre 2013

"Ruttare"

A proposito delle manifestazioni, dette "dei forconi", che stanno svolgendosi qua e là in Italia, a noi pare che manifestare sia meglio che non manifestare, che uscire dai luoghi chiusi, privati, sia meglio che non uscirne e parlar banalmente male, appunto in privato, "dei politici", "dei ladri", "dei partiti". Quanto all'insistenza con cui alcuni esponenti di questo movimento di protesta dichiarano la loro "apoliticità", oltre che "apartiticità", già l'abbiamo sentita, questa; significa che costoro sono molto ingenui oppure fingono. Lo sfoggio di bandiere tricolori, del resto, fa pensare, ebbene sì, che il movimento sia affetto da nazionalismo, cosa che lo colloca automaticamente "a destra". Veniamo da ultimo a ciò che avrebbe detto un esponente del movimento ieri, accennando, forse in merito alle politiche economiche internazionalmente guidate (FMI, FED, BCE), a "banchieri ebrei". Sul Corriere di oggi abbiamo letto la seguente definizione della espressione "banchieri ebrei": "rutto". Non sta bene ruttare, né scorreggiare, in pubblico! E' intervenuto sul tema anche il Pacifici, personaggio di primo piano della comunità ebraica italiana, definendo l'uscita del forconista "delirante". Tra psichiatria ed enterologia, noi non sappiamo se il forconista ha sbagliato di più usando il sostantivo o usando l'attributo: poteva dire solo "banchieri" e tutti sarebbero stati più o meno d'accordo, un po' troppo "di sinistra", però; poteva dire solo "ebrei" e ben pochi gli avrebbero dato ragione, troppo "di destra". Ha scelto un compromesso "politicamente scorretto": ecco, i forconisti sono "politicamente scorretti".

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