venerdì 20 dicembre 2013

Sete

Vorremmo fare un tentativo, quello di mettere in rapporto tra loro due fenomeni rispecchiati dalle cronache di questi giorni: da una parte il chiasso notturno provocato da gaudenti attivi in strada nelle zone cittadine dotate di ritrovi, che disturba il desiderato sonno di coloro che, di casa in quelle stesse zone, praticano l'obsoleta abitudine del dormire notturno; dall'altra il coinvolgimento, ludico e venale insieme, di molti appassionati con le macchine ("machines") dotate di quella fessura ("slot")attraverso cui transita, pare, una montagna di monete, le quali ultime passano dalle tasche degli appassionati a quelle dei detentori delle macchine, locupletando nel contempo le casse dello Stato. Abbiamo inteso, dai media, che lo sforzo di alcune amministrazioni cittadine di limitare il chiasso notturno dei gaudenti da un lato, dall'altro la perdita di tempo e denaro da parte degli appassionati delle slot machines, a quanto pare in qualche caso disastrosa, ha incontrato seri ostacoli: i gestori dei ritrovi che danno da bere ai gaudenti notturni "ricorrono" contro i divieti di protrarre l'erogazione liquida oltre una certa ora, perché ciò li danneggerebbe economicamente, mentre i gaudenti non di rado lasciano sulle pareti degli edifici che fan loro da cassa armonica scritte ingegnose (tipo "risvegli in corso", ma anche "il silenzio è di tutti"). Lo Stato da parte sua vorrebbe penalizzare quelle amministrazioni comunali che gli fan mancare quanto gli è dovuto in tasse dal "gioco d'azzardo". Noi crediamo che il sonno sia in genere sacro, e che il sonno notturno sia addirittura intoccabile; pensiamo che la passione ludico-venale per il gioco d'azzardo sia una squallida manifestazione di nullità umana*; tuttavia nello stato presente delle cose non si può né si vuole davvero impedire a chicchessia di "vivere la notte" di locale in locale, né si può né si vuole davvero impedire a chicchessia di giocare d'azzardo e di perdere i soldi. Infatti si è democraticamente lasciato il campo ed anzi la sacralità al denaro ed al profitto, che hanno tanto bisogno di libertà quanto gli uccelli di aria per volare, quanto i pesci di acqua per nuotare. Non si saziano mai, il denaro ed il profitto, di libertà, la loro di crescere, l'altrui di servirgli. E' per questo che noi non siamo liberali. Perché abbiamo sete di giustizia.

*Una, non l'unica.

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