mercoledì 16 luglio 2014

Brand

E' giusto occuparsi anche di bischerate come il fallimento del quotidiano L'Unità: orbene, il tradimento e l'infamia si pagano. Politica a parte, dato che il Pci fu sempre un partito di scarso mordente comunista - L'Unità essendone l'organo altrettanto loffio - , ricordiamo che la fine del giornale ebbe un'accelerazione all'epoca della direzione Veltroni, oltre venti anni sono passati. Quella falsa faccia di vera tragedia, uno dei peggiori affossatori della storia del Pci, lasciava spazi in prima pagina a gente come Paolo Villaggio o Francesco de Gregori. Incredibile ma vero. 
La probabilità che il quotidiano fondato da Antonio Gramsci finisca in mano alla fascista Santanchè, pur essendo bassa, ci diverte. 
Ma perché nessuno legge L'Unità? 
Perché dentro dietro davanti sotto sopra non c'è niente. 
E Renzi Matteo, il nuovo che puzza, ha detto: "L'Unità è un brand". Ecco.
E se è un brand perché non dovrebbe comprarlo la Santanché?

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