domenica 3 agosto 2014

Febbre mortale

La guerra civile in Libia è il risultato dello schiacciamento del regime di Gheddafi, voluto e realizzato dalle potenze europee, che ci hanno messo la musica: parole a cura di B.H.Levy, rappresentante d'Israele a Parigi. In effetti un Paese unito come la Libia era indigesto per Israele, invece l'accozzaglia di sciamannati guerriglieri tribali oggi impazzanti non è un pericolo, almeno militare, per il forte esercito d'Israele. 
Il governo dei "fratelli musulmani" in Egitto è stato velocemente rovesciato allo scopo di rimettere in sella una guida prona agli Usa (finanziatori dell'esercito) e di mano molle con Israele. 
In Siria il colpo ancora non è riuscito, ma certo la situazione di quel Paese non è tale da consentirgli di avversare con efficacia il piccolo grande Stato usurpatore in Palestina. 
Dove il colpo è riuscito, invece, è in Iraq, territorio dove nessuno conta più niente. Il "Califfato" vedremo cosa potrà fare, oltre alle stragi di sciiti. 
La stessa crisi di Hamas, a Gaza, potrebbe aver dato luogo alla moltiplicazione di forze pericolose per Israele sul terreno delle brutte sorprese, non su quello militare. Libano e Giordania non contano nulla. 
In Iran, come in Siria, il progetto distruttivo non è riuscito. Ancora.
La sicurezza d'Israele ha come costo una febbre mortale in tutta la regione - qui abbiamo tentato di descriverla in sintesi. Il cosiddetto occidente mantiene un alleato-padrone folle e criminale, mai sazio: Israele. 
I popoli pagano caro. 
Ne vedremo di tutti i colori. 
Tra una "giornata della memoria" e l'altra.

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