lunedì 5 ottobre 2009

Scambio prigionieri.

Lo scambio tra un breve video interpretato, per i suoi cari e per i cervelloni governativi del suo paese, dal celebre soldato israeliano fatto prigioniero durante la lurida guerra scatenata, dalla repubblichetta abusivamente cresciuta in Palestina, contro il Libano, anni or sono, e la liberazione di alcune decine di donne palestinesi tenute in galera nella menzionata repubblichetta, mi fa pensare.
Al valore delle persone, che, contrariamente alle favole sui "diritti umani", non valgono per niente tutte lo stesso - lo si nota nell'arcinoto frangente dello "scambio dei prigionieri", tipico di ogni guerra o guerriglia.
Al razzismo implicito nello sbilancio tra un video e decine di persone in carne ed ossa.
Al tirar sul prezzo, da mercato, tra i due contendenti (Hamas e Israele), quando in questione sono persone.
All'infamia che tutti avvolge.

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