martedì 22 settembre 2009

Eroismo.

Da anni è crescentemente notevole il fenomeno degli abusi lessicali, dovuto ad ignoranza o a malafede, se queste due forze non lavorano insieme. E' ovvio che quando gli abusi lessicali sono opera mediatica e dunque rivolti alle masse, il danno è maggiore.

"Eroe", termine che scivola facilmente nella retorica, significa: persona che senza ricompense materiali compie un atto non comune a favore degli altri - ed a sfavore di se stesso, fino, potenzialmente, alla perdita della vita.

L'eroe è dunque attivo per gli altri nonostante un pericolo anche grave, e gratis.

Talvolta il termine viene usato come sinonimo di "protagonista" - si legge: "il nostro eroe"...

In questi giorni i soldati italiani rimasti uccisi a causa di un attentato da essi subito in Afghanistan, sono stati definiti spesso come "eroi".

Probabilmente chi li definisce in questo modo è un ignorante, oppure è in malafede, o entrambe le cose.

I soldati italiani e gli altri, moltissimi, morti (soprattuto civili) in questa e in altre guerre, sono vittime. E hanno avuto diritto di uscire dall'anonimato, divenendo per alcuni giorni "protagonisti". Non tutti i morti in questa e nelle altre guerre hanno la stessa sorte.

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