lunedì 7 dicembre 2009

Agli americani non va giù la sentenza di Perugia.

La Stampa di Torino, che non sfogliavo da tempo, ieri 6 dicembre offriva, a cura del grande MM, una insperata realizzazione della mia fantasia circa la penosa vicenda occorsa negli ultimi giorni a Perugia, dove due giovani sono stati condannati ad un quarto di secolo di prigione a causa dell'omicidio che avrebbero commesso (non ho seguito le cronache) ai danni di una loro coetanea. Fantasticavo che l'americana, una dei due condannati, ha sfortuna, infatti, se fosse stata una militare Usa in Italia e avesse commesso un analogo crimine, avrebbe avuto il priviliegio di essere giudicata in patria, con probabili conseguenze a lei più favorevoli, o meno sfavorevoli, vedi quanto successe parecchi anni fa a un cretino in divisa che, per gioco, aveva segato i cavi di una teleferica con il suo "caccia" in volo, nel nord Italia, provocando la morte di non so quante decine di persone, italiani e mi pare tedeschi. Costui se l'è cavata benino, in patria, e credo che adesso stia fuori.

MM su la Stampa riportava che in Usa c'è dell'indignazione circa la condanna dell'americana in Italia, che i giudici sono accusati di malafede, che la condanna "senza prove" dipenderebbe dall' "antiamericanismo", che sarebbe una "vendetta" per i fatti di cui sopra (l'impresa del cretino in divisa) eccetera...........

Il governo Usa dovrebbe imporre ai suoi "alleati" di aver riguardo per i cittadini Usa, anzi dovrebbe imporre l'ingiudicabilità dei cittadini Usa fuori dagli Usa, divisa o non divisa, che diamine! Mica sono uguali agli altri........

Resta ovvio che i due giovani condannati potrebbero non essere colpevoli, ma questa è un'altra storia........

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