mercoledì 27 gennaio 2010

Il cane, il porco e l'amministratore.

La leggerezza arrogante e idiota con cui si muovono (sperperando soldi pubblici per fini personali, incluse le frequentazioni sessuali a pagamento) alcuni amministratori locali pone il problema della selezione del personale da parte dei partiti. Dal momento tuttavia che i partiti non sono, ormai, che cartelli elettorali e d'affari, tale selezione non è più politica (e tecnica), ma è opportunistica e in definitiva "mafiosa". Se i partiti fossero, come erano, organizzazioni politiche tese ad elaborare teorie e pratiche inerenti il governo della società e dell'economia, non solo non cadrebbero nella trappola fangosa delle cosiddette elezioni "primarie" (cui può partecipare il cane e il porco, come se fosse un militante), ma anche promuoverebbero personale politico-amministrativo selezionato nel duro lavoro di partito, teoria e pratica.

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