sabato 10 luglio 2010

Teste di giornale.

I quotidiani che sfogliamo, spesso con grande velocità, Corriere, Repubblica e Manifesto, soprattutto i primi due, riempiono in questi giorni molto spazio prezioso con articoli su malversazioni ipotetiche, supposte, probabili, commesse da certi dignitari vicini al cosiddetto presidente del consiglio, verdini, bianchetti, rossastri, allo scopo forse (forse) di combattere il governo, chi lo sa?
Repubblica combatte contro questo governo, il Corriere lo vorrebbe "migliore", crediamo.
Comunque sia, il tema della cosiddetta corruzione, insieme a quello della cosiddetta criminalità organizzata, è molto frequentato, deve provocare del godimento narcisistico. Viene da pensare che, nelle teste di quotidiani come i due di cui sopra, circoli l'idea di una possibile non malversazione e di una possibile non criminalità organizzata, di una politica "pulita" e di una pratica capitalistica rispettosa delle leggi.
Queste teste di giornale crediamo che idealizzino la cosiddetta democrazia e il capitalismo, l'idealizzazione essendo un facile errore, se non una banale forma d'ipocrisia. E che non pensino, o non vogliano pensare, che il capitalismo trasforma le leggi e quindi la legalità secondo i suoi interessi, che la cosiddetta democrazia (questa) non è altro che un imbroglio politico del capitalismo stesso.
La malversazione e la criminalità (organizzata) sono il capitalismo.
In sintesi: politicamente i ladri e i mafiosi non sono molto interessanti, se non sono definiti con i loro nomi veri, da ciò deriva che l'insistenza delle teste di giornale di cui sopra è mistificatoria.

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