mercoledì 5 gennaio 2011

il Manifesto di ieri pubblicava, incredibilmente, un'analisi marxista (non fanfaluche) del nodo venuto al pettine con l'iniziativa di Marchionne...autore Bevilacqua...l'articolo mostrava (forse con un linguaggio troppo tecnicistico) che ciò che accade dipende dalle caratteristiche costitutive del capitalismo, secondo K.Marx, e non dalla malvagità di questo o quel manager...o della globalizzazione...
non abbiamo tuttavia capito perché il Bevilacqua abbia sprecato tante righe trattando criticamente del PD, come se il PD facesse parte della questione, come se non fosse chiaro a tutti che questo partito sta per il capitalismo e non per gli sfruttati...
il PD, ma prima il PDS, e prima ancora il PCI, hanno semplicemente voltato le spalle al marxismo, al massimo (PCI) lavorando come socialdemocratici...ma travestiti da comunisti...
invece i socialdemocratici per esempio tedeschi non si travestivano da comunisti, ai tempi...
il PCI (degli avatar successivi non merita trattare) ha imbrogliato le masse per decine di anni, almeno dopo la fine della seconda guerra mondiale, imbrigliandone l'energia secondo la volontà delle potenze vincitrici della guerra (USA e URSS) e secondo la spartizione del mondo, in ossequio al discutibilissimo principio staliniano della difesa del socialismo in un paese solo (si legga la Storia del PCI di Giorgio Galli, edizione Kaos, eccellente) ...
il PCI, da cui sono derivati il PDS e il PD, abusava dell'attributo "comunista", e giustamente, dopotutto, all'inizio degli anni novanta ci si è "liberati" di tale attributo...
non se ne "libera" invece il Manifesto..."comunista" che piagnucola se lo Stato (!) gli taglia i fondi...

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