lunedì 24 gennaio 2011

A quanto si legge, in Francia certe proteste "autorevoli" contro l'inclusione di L.F.Céline in un libro celebrativo sui grandi artisti francesi del XX secolo ha portato alla distruzione di un'enorme quantità di copie (tutte) del volume in oggetto. Céline (morto 50 anni fa), autore di romanzi innovativi, tra i quali spiccano "Voyage au bout de la nuit" e "Mort à credit" (Viaggio al termine della notte, Morte a credito), tra la fine degli anni trenta e i primi anni quaranta pubblicò dei testi contro gli ebrei (Bagatelle per un massacro, La bella rogna, La scuola dei cadaveri) e, prima, un breve testo contro l'Unione Sovietica (Mea culpa). Inoltre si trovò schierato (nazionalista ed anticomunista com'era, antisemita e costitutivamente carico d'odio) dalla parte del governo collaborazionista del maresciallo Petain, filonazista. I vincitori della guerra gliela fecero pagare piuttosto cara (esilio, carcere, senza contare le violenze private), benché le sue responsabilità fossero soltanto quelle di aver scritto e pubblicato dei libri sguaiati e qualche altro testo politicamente scorretto, cioè: opinioni. Il libello più famigerato di Céline, "Bagatelle per un massacro", un lungo testo che ben pochi hanno letto, aveva, nelle intenzioni dell'autore, lo scopo di scongiurare la partecipazione ad una nuova guerra (il "massacro", da cui il titolo, secondo Céline voluto da "circoli ebraici") da parte della Francia. I massacri di persone ebree effettuati dai nazisti e dai loro servi ebbero luogo dopo l'uscita dei libri "giudeofobici" di Céline, non prima.

Ieri sul Corriere, un certo Lepri ha preso, a nome del giornale, qualche giusta distanza dalla pratica censoria anticeliniana effettuata tramite la distruzione del volume celebrativo, peccato che, a proposito di "Bagatelle per un massacro", evidentemente a lui ignoto, abbia fatto riferimento all'astro letterario nascente Alessandro Piperno, nei seguenti termini: dice Piperno che il libro "fa schifo". E' quel che si dice un argomento forte: auguri!

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