sabato 5 marzo 2011

da anni un noto biscotto s'inzuppa spesso e volentieri nella poltiglia mediatica: si chiama "il Dittatore". Il Dittatore, offerto gratis alle masse, ha il retrogusto della Democrazia, come biscotto terapeutico e nutriente. Lo mangi, lo butti giù, e lui ti tira su, più lo assumi e più ti senti lo stomaco a posto, quanto alla "Democrazia" che cresce in te. Di marca è denominato talvolta Castro, o Milosevic, o Saddam, o Lukashenko, o Ahmadi Nejad, o Mubarak, ed ora, com'è ovvio, Gheddafi.
Che costoro siano o siano stati dei "dittatori" può darsi, ma noi proponiamo che la vera dittatura sia, senza che nessuno alle masse lo sveli, quella del Denaro, del Profitto, del Capitale. Se ci fossero masse in rivolta contro questa vera dittatura, ovunque insorte, i media non farebbero la loro oscena festicciola quotidiana, come oggi fanno su Gheddafi, come ieri han fatto su Saddam o Milosevic. Straparlerebbero di violenza, di "black block", di anacronismo comunista: di ciò che secondo loro fa parte dell'indegnità.

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