lunedì 28 maggio 2012

Una certa vecchia gloria del calcio nazionale spera di trovare qualche pennuto di "presidente" da spennare, magari in terre da qui lontane; auguri. Avrebbe detto, in un'intervista ad un importante quotidiano, di aver ancora tanto da regalare, e di aver dato tutto, fin qui, nella sua lunga carriera.
Del resto i tifosi italiani cianciano spesso di "sogni" che i loro beniamini dovrebbero "regalare" loro. Mai nessuno che menzioni la grana.
Un mediocre giocatore di serie B guadagna molto più di un professionista (medico, avvocato, commercialista eccetera), questo per dire che il denaro nel calcio si misura diversamente che nel resto della società, diciamo dieci a uno, minimo.
Forse è a causa di questo squilibrio assurdo e mostruoso, che di grana i media parlano quasi niente, in rapporto al calcio.

Il calcio, che a noi interessa e qualche volta piace da poco meno di sessanta anni, è anche un microcosmo di grandissimo valore per leggervi l'orrore materiale dell'ingiustizia sociale e quello immateriale dell'ideologia.

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