venerdì 24 agosto 2012

Nell'ultima pagina del Manifesto di ieri 23 VIII si leggevano due punti di vista sullo stesso fatto; il punto di vista di un uomo arrestato, processato per direttissima e condannato; e quello del vigile urbano che insieme ad altri vigili ha arrestato, portato in caserma e poi davanti al giudice l'uomo stesso.
Il fatto è successo la notte di ferragosto a Napoli, dove in un locale alle 03 si ascoltava musica, così narra l'arrestato (giornalista pubblicista); ma evidentemente in conflitto con l'udito di alcuni cittadini desiderosi di dormire. All'arrivo della polizia municipale il giornalista si è segnalato all'attenzione dei vigili, da qui il seguito.

Da una parte la versione del giornalista - martirologica; dall'altra quella del vigile (uno di sinistra che chiama "compagno" l'altro) - deamicisiana.

Non conosciamo gli usi di Napoli, ma abbiamo una mezza idea che per spostare la polizia municipale alle 03 di notte quanto a timpani rotti ce ne dovessero essere.

Le due versioni sono caratterizzate da presentazione soave di sé e della propria parte; severa dell'altro e dell'altra parte.


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