martedì 14 maggio 2013

Su la Repubblica di ieri 14 maggio Mario Pirani critica i dissidenti che non accettano la piega presa dal PD sotto pressione presidenziale. Il Pirani, ai suoi tempi comunista, tenta di stabilire un paragone tra la svolta di Salerno impressa al partito comunista italiano da Togliatti, consistente in un patto con il governo Badoglio, e la decisione del PD di governare insieme al PDL. Pare che dica: come la mettiamo? A parte il fatto che la svolta di Salerno fu una scelta orientata sugli interessi non della lotta di classe e del socialismo, ma dell'Unione Sovietica, cui il PCI deferiva, il Pirani trascura un dettaglio: che Badoglio e il suo governo erano il risultato dell'accantonamento di Mussolini e del fascismo (25 luglio 1943). Quando Bersani, sbagliando, accettò di appoggiare il governo Monti, se non altro aveva in mano l'estromissione del governo Berlusconi. Un risultato più che altro morale, ma meglio che niente. Oggi il PD in mano ha meno ancora, e Berlusconi tiene in pugno il governo Letta.

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