domenica 28 aprile 2013

L'accaduto in Bangladesh ci richiama al concreto atto di masticazione cannibalica capitalistica; l'edificio a più piani colmo di lavoranti che si chiude su centinaia di corpi vivi schiacciandoli dentro è la bocca dell'accumulazione selvaggia di capitale ad ogni costo
I responsabili diretti dell'abuso che ha causato la tragedia, esposti alla rabbia locale e messi internazionalmente alla gogna, sono nient'altro che imprenditori intenti a massimizzare il loro profitto, per dirla con un pensatore tedesco del diciannovesimo secolo: ad estrarre il massimo di plus valore dalla forza lavoro da loro comprata. 
Non è la "cattiveria", in questione, ma il capitalismo.
I media hanno accennato anche alla paga dei lavoratori schiacciati, pari a "poche" decine di "dollari" al mese: ma questo non significa niente, se non sappiamo quanto costano le merci di prima necessità a Dacca (Bangladesh); da noi mille euro al mese, venti volte di più della paga di quei morti ammazzati, danno luogo ad una mala sussistenza....

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