martedì 28 ottobre 2014

Job Property

Un tecnico del diritto del lavoro piuttosto noto, mobile come una saponetta bagnata tra le fazioni politiche dedite all'organizzazione dello sfruttamento del lavoro dipendente ed all' oppressione degli operai, materie che i media chiamano con il termine "giuslavorismo" (da jus, che in latino significa diritto), oggi com'è naturale nella scia del cosiddetto premier, di recente ha dichiarato che "è finita l'epoca della Job Property". Bisogna diffidare di chi usa termini in lingua straniera quando si potrebbero usare termini ed espressioni in lingua italiana. Si obbietterà, da parte di chi legge questa nota, che la lingua del capitalismo realizzato e realizzabile è l'inglese. Va bene. 
Sarebbe finita l'epoca dell' impiego certo, dell'impiego come oggetto di cui disporre, così avrebbe potuto dire il tecnico di cui sopra, come se i dipendenti privati non fossero sempre stati esposti al rischio di perdere il loro impiego. Evidentemente bisogna aspettarsi che anche i dipendenti pubblici debbano abituarsi all'idea di perdere l'impiego. Infatti, invece di mirare al meglio, ad un ragionevole benessere lavorativo per tutti, oggi si mira al peggio, in direzione dello sfruttamento e del comando su chi lavora. 
Secondo il cosiddetto premier questo andazzo è "di sinistra".

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