La sentenza che ha assolto Berlusconi, dopo che per le stesse imputazioni (rapporti sessuali a pagamento con minorenne del presidente del consiglio e induzione d'un funzionario della questura a fare il comodo del presidente del consiglio) altri giudici in prima istanza lo avevano condannato a sette anni, dimostra che la amministrazione della giustizia italiana è esposta al vento che tira o non tira. A favore o contro, non importa.
E' cieca, ma non nel senso giusto.
Il testo della sentenza offre equilibrismi linguistici tipo che Berlusconi, pur sessualmente coinvolto a suon di bella ripetuta moneta con la cosiddetta Ruby, "poteva non sapere" che costei fosse minorenne; e che il funzionario piegatosi al volere del presidente del consiglio lo avrebbe fatto per soggezione e non per averne vantaggi. E quindi non sarebbe stato "concusso" dall'imputato. Magari i giudici si sono dimenticati di pensare che, se il funzionario avesse detto NO, il presidente del consiglio lo avrebbe fatto "promuovere" a Monculi, da Milano. Quanto al "poteva non sapere", tutto è possibile, non prendiamoci in giro. Ma la cosa in questione era altamente improbabile.
E' cieca, ma non nel senso giusto.
Il testo della sentenza offre equilibrismi linguistici tipo che Berlusconi, pur sessualmente coinvolto a suon di bella ripetuta moneta con la cosiddetta Ruby, "poteva non sapere" che costei fosse minorenne; e che il funzionario piegatosi al volere del presidente del consiglio lo avrebbe fatto per soggezione e non per averne vantaggi. E quindi non sarebbe stato "concusso" dall'imputato. Magari i giudici si sono dimenticati di pensare che, se il funzionario avesse detto NO, il presidente del consiglio lo avrebbe fatto "promuovere" a Monculi, da Milano. Quanto al "poteva non sapere", tutto è possibile, non prendiamoci in giro. Ma la cosa in questione era altamente improbabile.
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