sabato 30 gennaio 2010

La "fortezza" di Sartori.

Sartori, piuttosto noto come "scienziato della politica", ieri sul Corriere, articolo di fondo, ha rilasciato alcune opinioni 1 antipacifistiche, 2 sulla guerra in genere, e 3 sulla guerra in Afgha particolarmente, in più erogando addirittura un consiglio pratico militare ai conduttori di quest'ultima guerra infamissima. Diagnostico, va bene, un oroscopo non si nega a nessuno, specie se persona anziana; ma addirittura terapeuta, questo no!
Dunque, in genere il Sartori ha sostenuto che la guerra fatta allo scopo di garantirsi un territorio è ormai una faccenda del passato. Leggendaria perdita della memoria oppure ipocrisia su cui non merita perdere tempo. Corea, Viet Nam, Palestina, Iraq 1 e 2, Afgha, Kossovo, ti basta? Gli Usa occupano per interposti fantocci innumerevoli paesi conquistati con guerre a decine.
In particolare sull'Afgha questo nuovo stratega ha proposto alle forze imperialiste, un tantino in difficoltà, non di comprarsi il nemico, come stanno facendo, ma di uscire dal paese e di attestarsi in una "fortezza" appena ai confini, beninteso priva di civili, e da lì, dalla formidabile fortezza, tartassare i terribili taliban con bombe, aerei e "droni".
Questa filza di amenità, degne dei discorsi di un alzatore di gomito dopo cena, tra amici, o d'un viaggiatore notturno in treno, ore 03, quando tutti sono stanchi e a stringhe sciolte, erano in bella vista ieri sul più diffuso quotidiano italiano.

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