mercoledì 27 gennaio 2010

Off shore, Black, Bluff and Abracadabra.

La recente iniziativa giudiziaria a carico di Berlusconi e la sua ditta, indipendentemente dal fondamento e dagli esiti, è davvero ricca di prospettive dal significato generale. Tentiamo di intravedere, dunque, ma con gran fatica, i percorsi labirintici che abili trafficanti internazionali opportunamente serviti da mediatori sanno far percorrere a masse di denaro "nero", che così viene sottratto a quella, certo misera, misura di giustizia sociale che è la tassazione.
Intravediamo o meglio confermiamo l'idea di vari livelli di realtà economico-finanziaria, quello ufficiale, rappresentato da documentazione cartacea, e quelli veri, misteriosissimi, frammentatissimi..........

I piccoli dilettanti, sappiamo bene, registravano meno di quel che era il costo della merce transata, cinquanta invece che cento, con la complicità dei pubblici ufficiali, che pudicamente si allontanavano dal luogo del contratto, per pagare meno tasse. I grandi trafficanti fanno altro, sembra. Si accordano su un prezzo ufficiale assurdo, falso, gonfiato, poniamo del "cartellino" di un calciatore (cento invece che trenta) o di una vagonata di orrori cinematografici yankee (cento invece che dieci), o d'altro, che viene sì fatturato, ma senza che il corrispettivo del prezzo ufficiale sia passato dal compratore al venditore come direbbe la fatturazione.......falsa.

Come fa ad essere così testicolare Pinco, pensa l'ingenuo, a pagare una scamorza di calciatore o qualche pacco di filmaccetti decine di milioni di euro? Non è affatto il caso, compagno! Paga zero o poco più, Pinco, mentre "libera" una massa di denaro vero ma nero, che sistemerà (per mezzo di due o tre maneggioni, incluso il venditore, in combutta) al sicuro, magari in attesa di una sanatoria tremontiana....

Dice: e le tasse sul fatturato ufficiale, chi le paga? Probabilmente i compari dividono le spese........oppure il frutto dello scarico delle fatture false. In attesa di capire meglio, su, allegri!

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