lunedì 7 giugno 2010

La fabbrica dell'antisemitismo.

L'antisemitismo è un errore (mentale, intellettuale, culturale, politico) che ha avuto sempre conseguenze concrete gravi, e tragiche nel secolo scorso. Tuttavia, in quanto errore, non è l'unico, si trova in buona compagnia, vedi il razzismo, l'etnocentrismo, il sessismo, la caccia alle streghe, senza contare le migliaia di superstizioni, inclusa la credenza in un qualche entità superiore detta dio.
Il fatto che vi siano una quantità di individui (probabilmente masse di individui) antisemiti, nonostante che la storia abbia insegnato in tempi non lontanissimi il genere di conseguenza che tale errore può avere, dipende di sicuro dalle attività che una vera e propria fabbrica mondiale, con il suo centro posto in Israele, instancabilmente opera. Fabbrica di antisemitismo, dunque, che si nutre di antisemitismo per prosperare nella sua sciaguratissima linea, o meglio deriva.

L'opposizione alla politica israeliana non appartiene (in molte sue componenti) all'antisemitismo, tuttavia lo stato israeliano si pone davanti al mondo come "stato ebraico", con ciò rendendo sempre più difficile la distinzione. Ai tempi della oscena guerra di Israele contro il Libano (2006) ricordiamo di aver letto su un quotidiano italiano, La Stampa, un articolo in cui si accennava ad "elicotteri ebraici".
Si sarebbe tentati di rimproverare questa confusione agli israeliani e ai loro fanatici seguaci, se non pensassimo, come abbiamo accennato, che ciò è il loro gioco. Incorrono in un tipico errore: il vittimismo.

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