venerdì 10 giugno 2011

Che la liberazione, da parte delle autorità brasiliane, di Cesare Battisti, possa significare disprezzo per la giustizia in Italia, è probabile. Per la giustizia ed il sistema carcerario in Italia, che è in condizioni da far paura. Naturalmente noi non crediamo che la situazione in Brasile sia migliore, dunque è pensabile che ci troviamo davanti alla scena detta del "bue che dà del cornuto all'asino".

Su Battisti ci siamo pronunciati a suo tempo: a parte la sua arietta da furbino e le sciocchezzuole che ha rilasciato, mesi or sono, in un'intervista al Manifesto, la sua esperienza di militante di estrema sinistra è stata ai tempi sbagliata in quanto minoritaria, slegata dal lavoro politico da fare con le masse in vista dell'organizzazione della lotta di classe, affetta da romanticismo vendicativo e banditesco eccetera.

Ciò non toglie che Battisti non è da considerare un delinquente comune.

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