venerdì 2 dicembre 2011

Giorni or sono Lucio Magri, un dirigente politico "comunista" piuttosto noto, si è suicidato secondo modalità protette, in Svizzera.
Noi abbiamo il massimo rispetto per chi si uccide, ciò nonostante troviamo il suicidio assistito da medici un poco deludente, infatti "ci piace" il suicidio individualistico e per così dire autoprodotto, anche sporco.

Adriano Sofri ieri su Repubblica, in un confuso scritto che non abbiamo avuto la pazienza di leggere fino alla fine, introduce nel dibattito il tema del suicidio in carcere, e fa bene, perché il suicidio in carcere è drammatico e segnala il male della galera in Italia, non solo; fa bene perché il suicidio chic alla Magri, se confrontato con i suicidi soffocanti nelle galere soffocanti, appare come una ennesima prova dell'infamia del mondo in cui viviamo (e in cui ci facciamo fuori).

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