Su La Stampa di oggi (12 xi 2011) M.Molinari, il nostro corrispondente preferito (specie quando parla di Medio Oriente: da New York su fonti Usa) si produce in un testo gustoso su diversa materia: gli Usa, rilassati dal disimpegno in Iraq e in Afghanistan (dove hanno impiantato la democrazia, la pace e il benessere) si dedicheranno, lo dicono Hillary e Barak, ora al Pacifico ed attenzioneranno la Cina in direzione dell'apprendimento, da parte di questo Paese, delle regole "di convivenza internazionale".
Come Buster Keaton, il Molinari ha imparato a non ridere, quando riversa sulla sua tastiera le veline imperialiste o sioniste. La "convivenza internazionale" degli Usa si chiama guerra ovunque, a volontà delle società petrolifere e dei fabbricanti di armi.
La Repubblica Popolare Cinese saprà far fronte all' "attenzione" americana secondo il suo stile e i suoi tempi, nel segno del Mite, del Penetrante, del Vento.
Come Buster Keaton, il Molinari ha imparato a non ridere, quando riversa sulla sua tastiera le veline imperialiste o sioniste. La "convivenza internazionale" degli Usa si chiama guerra ovunque, a volontà delle società petrolifere e dei fabbricanti di armi.
La Repubblica Popolare Cinese saprà far fronte all' "attenzione" americana secondo il suo stile e i suoi tempi, nel segno del Mite, del Penetrante, del Vento.
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