venerdì 11 novembre 2011

In questi giorni ho sfogliato il quotidiano liberale romano fondato da Scalfari ( lasciato in mano ad Ezio Mauro, il quale ne ha fatto la cosa che è) .
Ieri, per dire, in alto sopra il marchio di fabbrica si leggevano due quadratini, uno su "Hitler e Stalin", l'altro su "due pinguini gay". C'est tout.
Ma volevo scrivere due parole sulle vociferazioni sbavanti intorno alla "armata" di "cento bombardieri" che Israele (di cui il quotidiano romano è un reggicoda di sinistra) starebbe pensando di usare contro l'Iran, "colpevole" di volersi dotare dell'atomica. A parte le valutazioni di Caracciolo, il quale ritiene che tutto sia chiara d'uovo montata, qui noi dobbiamo ripeterci, certi di non annoiare i nostri pochi e distratti lettori:
l'Iran ha diritto alle sue bombe atomiche del cavolo, perché le bombe atomiche del cavolo le hanno in tanti, anche molto vicini all'Iran. C'est tout.
A parte che, come le "armi di distruzione di massa" iraqene di anni fa, probabilmente non esistono bombe atomiche iraniane, sia l'Iraq che l'Iran hanno (avevano)diritto ad armarsi come vogliono, visto che eccetera eccetera.

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