venerdì 12 ottobre 2012

Da decenni sfogliando il Manifesto abbiamo notato il gusto di questo giornale, nella scelta di foto colte durante manifestazioni di tipo politico o sindacale, per immagini di persone belle, sorridenti, aggraziate, garbate, intelligenti: mai una faccia arrabbiata, mai stravolta, mai bieca, mai bruttoccia.
Eppure, avrebbe detto Bertolt Brecht, l'odio contro l'ingiustizia stravolge il viso.
Che qualche giovane persona possa attrarre l'occhio (fotografico), noi lo capiamo, eccome, ma che c'entra questo con il comunismo?
L'impostazione (tra Edmondo De Amicis e Sandro Penna) del Manifesto, quanto alle foto, è l'altra faccia del gusto diremmo lombrosiano dei media che vanno per la maggiore.

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