lunedì 8 aprile 2013

Il finanziamento pubblico ai partiti, nella forma odierna di rimborso per spese elettorali, è sotto tiro. Certo, queste spese elettorali dovrebbero essere ben documentate e vagliate - che ne so, dalla corte dei conti; ma l'abolizione dei rimborsi pubblici, richiesta da più parti, avrebbe come risultato quello di consentire l'attività politica soltanto ai ricchi ed ai partiti finanziati dai ricchi, che in cambio richiedono favori. Ne consegue che i rimborsi pubblici non devono essere aboliti.
Floris, il conduttore di "Ballarò", giorni or sono intervistato dalla Gruber (La7), ha sostenuto che in Italia   si manifesta ostilità per gli "sprechi" dei partiti semplicemente perché i partiti non piacciono alla "gente". Ciò dipende, noi crediamo, non solo da certi episodi di malversazione ed arricchimento individuale, certo presenti nei partiti, ma anche dal rilievo enorme che a tali episodi è dato dai media, che lavorano allo scopo di dare alla "gente" l'impressione di essere derubata "dai politici", mentre invece i veri ladri sono i capitalisti e comunque coloro che hanno il potere di fare i prezzi delle merci...

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