sabato 20 luglio 2013

Cameriere, due Negroni...

Il tipo che uccise un ragazzo in quanto lo sospettava di male intenzioni, da qualche parte degli Stati uniti d'America, perché era incappucciato, perché in definitiva chi ha un'arma la usa, e il tipo aveva un'arma in dotazione, era una guardia, il tipo: è stato assolto. Si protesta da parte di molti, infatti l'uccisore è un bianco, l'ucciso era un negro, come si diceva una volta qui da noi prima che la nostra parlata fosse colonizzata dalle paturnie americane: ora si dice nero*.
Si crede che in questione sia il razzismo, anche stavolta, ma questa bandiera dell'antirazzismo è piena di buchi, attraverso i quali alcuni vedono le solide mascelle dell'imperialismo modernizzato. E' magari un errore giudiziario, in questione, come tanti ne succedono, ogni volta che una guardia fa fuori un "sospetto", anche qui da noi, e viene assolta. Un errore giudiziario favorito dall'iniquità sociale, infatti la banca o il gioielliere e simili sono sacri. La ricchezza è sacra, gli individui sono casuali.
Il razzismo esiste, certo, si tratta di un errore collettivo, ma altri ce ne sono, di cui non si parla più.

Per errore razzistico lieve, ma tipico, un tale scambiò anni or sono Obama per un cameriere, durante un ricevimento, e gli si rivolse, insceniamolo qui, in questo modo: "Ragazzo, due Negroni"...

*In americano "nigger" è dispregiativo, etimologicamente alieno, mentre "black" è comune, comodo, noto. Il latino "niger, nigra, nigrum" è lontano dagli americani. Dall'italiano, che ne deriva, no. Dire "nero" da noi è servile, quindi.

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