martedì 18 giugno 2013

Forse anche i manifestanti di Istambul credevano che il famoso parco alberato fosse un "bene comune", ma il governo si è incaricato di mostrar loro come stanno le cose. 
Qualche giorno è passato da quando abbiamo scorso su Repubblica un  articolo di un certo T.Garton Asch (o Ash), un agente dell'impero (o dell'imperialismo, se volete), il quale, a proposito di questa bagatella turca, elencava una serie di fenomeni analoghi, strano che non abbia messo nel mazzo l'occupazione di Zuccotti Park (non è sulla costa romagnola, ma a N.Y), cioè: non è affatto strano, perché a questo agente dell'imperialismo (o dell'impero) interessa sputtanare l'islam  e i suoi valori culturali (forse lavora pure per il Mossad), e l'occupazione di Zuccotti Park era invece anticapitalistica, ingenua, da "indignati", ma nemica almeno transitoriamente del sistema che ci opprime tutti. 
I valori culturali islamici sono quello che sono, si trasformano, come tutti i valori, resta che a noi importa di più l'equità sociale che non il diritto a baciarsi in autobus o quello di transitare seminudi in città, eppure fa anche caldo!
Le ragazze oppositive moderne, colte e multilinguistiche amate da T.G.A. devono essere cittadine di qualche Paese islamico, altrimenti lui le ama di meno. 

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