domenica 13 aprile 2014

Falso movimento

Seguiamo il calcio da molti decenni, forse addirittura sei, da ultimo lo spacchettamento delle giornate di campionato in due o anche tre fasi, dovuto agli interessi delle tv a pagamento che stanno sostituendo pian piano gli stadi (semi vuoti, per lo più), ha dato luogo al fenomeno della classifica provvisoria - o meglio, illusoria. Leggiamo stamattina che "la Roma è a - 5 dalla Juve". I conti seri si fanno al termine di tutte le partite in programma. D'altra parte non c'è dubbio che lo spacchettamento di cui sopra introduce un elemento nuovo. Oltre a questo fenomeno che definiremmo falso movimento, abbiamo notato da diversi anni che il concetto di autorete è seriamente in crisi, infatti quando il pallone calciato da X finisce in rete a causa di una deviazione casuale di un difensore della squadra avversaria, il gol è attribuito senz'altro a X, come se lo avesse realizzato lui. Autorete resta solo quello che capita in modo patetico a chi calcia per errore nella sua porta. Non ci viene ora una definizione di questa tendenza alquanto imbecille e ruffiana. Falsificare, illudere, allungare il brodo: forse guardare nel calcio non è così frivolo.

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