sabato 28 febbraio 2015

Roma, 28 febbraio 2015

Dai media ricaviamo una foto di ieri, Roma 28 febbraio: in opposizione a Renzi ed ai suoi alleati (manifesti come NCD oppure "consociativi" come Forza Italia) c'è a destra una nebulosa di forze, più o meno piccole, fascio-leghiste; a sinistra si oppone a Renzi, contrapponendosi nel frattempo ai suddetti fascio-leghisti, un'altra nebulosa che fa molta fatica a trovare l'aggregazione necessaria, ammesso che la voglia. In tale nebulosa di sinistra non possiamo non vedere il Bergoglio, che proprio ieri, parlando ai rappresentanti delle cooperative cattoliche, ha parlato contro il capitalismo e contro lo sfruttamento. Diciamo che quella del Bergoglio, ieri, è stata l'unica voce che, per il ruolo che ha questo personaggio, non parlava soltanto all'Italia, nei classici limiti però di una testimonianza più etica che politica.
Salvini ha l'handicap di provenire da un'esperienza, quella leghista, troppo geograficamente situata nel nord per sfondare in Italia. Con abilità costui ha trovato sponde, tuttavia tipicamente romane, nei fascisti di "Casa Pound" e nei cosiddetti Fratelli d'Italia. Per sperare di vincere a questa nebulosa mancano troppi pezzi.
L'antifascismo d'altra parte non può bastare da solo a tenere insieme la nebulosa di sinistra, al massimo serve per una contromanifestazione.
Renzi e la sua band possono dormire sonni tranquilli.
Ci siamo dimenticati del M5S, ieri a Roma mancava; ma a noi pare che perda pezzi e che comunque sia troppo trasversale, da destra a sinistra, per avere tenuta.

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