lunedì 19 dicembre 2016

Si produce troppo odio

Decine di volte un uomo è stato ucciso ieri sera a cura dell'insistenza dei tg, non di tutti: si tratta di un diplomatico russo che parlava in occasione di una mostra fotografica in Ankara, ed è stato colpito alle spalle da un giovane poliziotto turco in abiti borghesi. Il giovane, poi ucciso, ha sprecato la sua vita e quella della sua vittima, crediamo, a causa della durissima partecipazione dei russi alla guerra che forse sta per finire in Siria: meritevole, secondo il giovane assassino, di vendetta.

Probabilmente altri fanatici ieri sera a Berlino hanno imitato la strage di Nizza della scorsa estate, lì si colpì la festa nazionale francese (14 luglio), a Berlino il Natale che, ebbene sì, consiste anche in fiere e mercati dove si mangia, si beve, si compra e così via. In questo momento non ricordiamo che cosa in particolare sia da imputare ai tedeschi da parte dei fanatici musulmani, a parte l'eterofobia,* complesso che per altro è all'incirca cifra fondante dell'umano e quindi caratterizza tutti i popoli, tutti gli individui. In Germania comunque da decenni i musulmani lavorano e vivono, da ultimo moltissimi di loro sono stati "accolti" come profughi.

Naturalmente non possiamo però non ripetere, a proposito della "politica estera" che il cosiddetto Occidente pratica almeno da cento anni nei confronti di arabi e musulmani in genere, che è disastrosa. Prodigiose energie di odio sono senza sosta estratte, quasi si trattasse di petrolio, dai cosiddetti cristiani presso arabi e musulmani. Si produce troppo odio.

* Timore smisurato degli altri; v. Tajfel, Gruppi umani e categorie sociali, Il mulino, Bologna.

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