domenica 12 febbraio 2012

Cunt & Cant

Fucking black cunt, pare che un giocatore di calcio inglese abbia detto a un suo collega durante una partita. Queste tre parole, in quanto offesa razzistica, sono costate all'autore la fascia di capitano della nazionale inglese di calcio - allenata dal "tecnico" Fabio Capello. Che, sentendosi esautorato in merito al provvedimento, si è dimesso.

Queste tre parole non è facilissimo tradurle in italiano: fottuta troia nera sembra accettabile.

Nel Paese che ha dominato mezzo mondo, che ha sfruttato e schiacciato centinaia di milioni di esseri, che in questi ultimi anni ha collaborato con gli Usa a guerre sanguinarie contro popoli non precisamente "bianchi", che ha visto l'anno scorso una rivolta causata da violenze della polizia contro un "black", si è molto sensibili alle parole, non si transige neppure a proposito delle offese che i calciatori si scambiano durante le partite, se si tratta di offese che toccano il colore della pelle. Se il tizio avesse gridato a un avversario bianco fucking cunt non saremmo qui a perdere il nostro tempo.

In inglese c'è una parola, cant, che significa, più o meno: ipocrisia e autoinganno.

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