Da non poco tempo sui giornali che ci capita di osservare notiamo i riflessi di un dibattito filosofico che vede discutere i postmodernisti con i neorealisti. Tra i primi, sulla scia di Nietzsche, si sostiene che i "fatti" non si danno se non nella forma di interpretazioni. I secondi segnalano i rischi di tale posizione, rischi evidenti di caduta nella totale narratività.
Noi abbiamo un'invincibile simpatia filosofica per la posizione nietzscheana, tuttavia vorremmo proporre una storiella Zen:
Un maestro, tenendo in mano il suo bastone, dice all'allievo: "Se affermi che questo bastone non esiste, te lo do in testa; se affermi che esiste te lo do in testa."
Non se ne esce, pensa l'allievo, se non strappando di mano al maestro il bastone.
Una buona domanda, dunque, sia per i postmodernisti che per i neorealisti sarebbe: chi ha il potere?
Noi abbiamo un'invincibile simpatia filosofica per la posizione nietzscheana, tuttavia vorremmo proporre una storiella Zen:
Un maestro, tenendo in mano il suo bastone, dice all'allievo: "Se affermi che questo bastone non esiste, te lo do in testa; se affermi che esiste te lo do in testa."
Non se ne esce, pensa l'allievo, se non strappando di mano al maestro il bastone.
Una buona domanda, dunque, sia per i postmodernisti che per i neorealisti sarebbe: chi ha il potere?
Etichette: Neorealismo., Postmodernismo
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