mercoledì 20 giugno 2012

Letto un testo sul diritto al ritorno, che i milioni di palestinesi sfrattati dalla loro terra dovrebbero scordarsi - in nome del realismo pragmatico. L'autore, un imperialista di sinistra, sostiene (edizione settimanale del N.Y.Times del 18 giugno) che, del resto, anche gli ebrei dovrebbero dimenticarsi il "diritto al ritorno" in un (di  un) "Grande Israele", più grande dell' attuale, e rassegnarsi "realisticamente" ai due Stati, ciò che in definitiva ridurrebbe le competenze territoriali d'Israele ora vigenti.
Questo realista propone, auspica, sogna sospeso il "diritto al ritorno" - dopo che i suoi amici ebrei lo hanno esercitato per oltre sessanta anni fino ad oggi.

E' uno scherzo, fa parte dell'umorismo ebraico in lingua inglese, cui dobbiamo belle risate fin dai tempi di Groucho Marx. Però stavolta non fa ridere.

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