giovedì 14 giugno 2012

In Egitto, scontenti del risultato di recenti elezioni post "rivoluzione", i militari al potere (riforniti, come "garanti" degli accordi di Camp David tra Usa, Israele e Autorità Nazionale Palestinese, di armi e soldi da Washington) hanno deciso, attaccandosi a certi cavilli procedurali, di sciogliere il Parlamento, in vista delle prossime elezioni presidenziali, che i cosiddetti, temutissimi, Fratelli Musulmani avrebbero la possibilità di vincere. Saranno elezioni un poco strane: qualcuno parla di "colpo di Stato".
In Grecia domenica si vota di nuovo, dopo poche settimane dall'ultima volta, perché non c'è di che fare un governo - che piaccia ai padroni del denaro, europei e mondiali.
In Italia, del resto, il referendum sull'acqua "bene comune" da non "privatizzare", stravinto un anno fa dai sostenitori del "bene comune" (detti da qualcuno "benecomunisti"), è stato vanificato.
Le elezioni non bastano a cambiare, e, quando potrebbero cambiare qualcosa, se ne annacqua (ah ah ah!) il risultato.

Su, allegri!

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