mercoledì 20 giugno 2012

Abbiamo trovato un articolo (Il Manifesto, 20 giugno) che dice con una certa chiarezza quel che noi, letterati senza competenze, sospettiamo da semestri: i cosiddetti mercati non agiscono come giudici delle "riforme" attuate o attuabili dai governi, ma solo in nome della speculazione. Quindi i governi che straparlano di riforme e inchiodano i cittadini alla miseria o all'impoverimento, lo ripetiamo, eseguono gli ordini non dei mercati, ma dei progettisti planetari della privatizzazione, i quali vogliono che ogni forma di vita, biologica, sociale, economica, sia dominata dal valore di scambio, dal denaro, meglio se dollaro: ciò che spiega la pressione antieuro, tral'altro. Tutto si dovrà pagare, nulla sarà garantito socialmente.

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