venerdì 10 agosto 2012

Che noia!

Con l'avvicinarsi della settimana più movimentata dell'anno, quella di Ferragosto, il prezzo dei carburanti sale, non è una novità. Bisogna ricordare tuttavia che l'avidità dei petrolieri non basta a spiegare il fenomeno, perché su ogni litro di benzina grava circa un euro di tasse varie. Tutti coloro che non possono "scaricare" le spese per il carburante di fatto sono esposti ad una piccola "patrimoniale" progressiva. Se usano un'utilitaria pagano un euro ogni 15 chilometri fatti, poniamo, se usano un'auto di qualche pregio o prestigio pagano fino al doppio o magari al triplo.
Il fatto è che coloro che sono in grado di "scaricare" le spese per il carburante spesso sono gli stessi che hanno la possibilità di incrementare i loro introiti, ritoccando il prezzo della merce che producono o vendono. Così l'aumento del prezzo dei carburanti provoca l'aumento di tutti i prezzi, da quello delle prestazioni dello specialista a quello del macellaio, a quello del venditore di scarpe. Pagano i lavoratori dipendenti, che certo non sono tutti uguali, ma hanno in comune il peso di subire l'aumento dei prezzi senza poter farci niente. Almeno: se non hanno un secondo lavoro, ovviamente in nero.

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