giovedì 19 luglio 2012

La strage di turisti avvenuta ieri in Bulgaria, a Burgas, e quella di alte cariche dello Stato, a Damasco (ma qualche persona "qualsiasi" ne avrà fatto le spese) sono state presentate l'una accanto all'altra dai media, per esempio da La 7. E in certo modo i morti sono tutti uguali, e anche i vivi, questi ultimi tuttavia non sempre innocenti.

Chi ha realizzato le due stragi non si sa, ma i media han fretta di saltare alle conclusioni.

I turisti uccisi oppure feriti oppure terrorizzati provenivano da Israele, quindi presumibilmente erano ebrei. Colpisce che il capo del governo di quel Paese abbia proclamato che i suoi connazionali debbano continuare a viaggiare, ad andare in vacanza: al posto suo noi saremmo più prudenti. Israele è una fabbrica sempre attiva nel produrre nemici, 24 ore al giorno da oltre sessanta anni. Invece di fare il gradasso, il capo del governo di Israele farebbe bene a rallentare, almeno, i ritmi produttivi di cui sopra.
Al contrario sproposita, e con lui i nostri media peggiori, che la strage di turisti è opera dell'Iran, e minaccia quel Paese. Avanti così.

E in Siria? Chi lo sa. Qui era un attentato difficile da realizzare, interno al governo del Paese.

P.S. Il peggior quotidiano nazionale italiano, penosamente isterico, si può dire che avesse pronto all'aeroporto il suo inviato in Bulgaria, non è strana questa efficienza?


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