mercoledì 21 novembre 2012

Per concentrarci sui fatti osceni di questi giorni abbiamo letto una dichiarazione di Noam Chomsky, studioso creativo di linguistica e voce non allineata al pensiero imperialista, pubblicata sul Manifesto. Chomsky nega che tra Gaza e Israele sia in atto una guerra, ma afferma che si tratta di un assassinio ad opera di Israele.
Sempre il Manifesto di ieri pubblica un articolo di Stefano Sarfati Nahmad  in cui si definiscono invece molti ebrei come "sordamente e ciecamente indifferenti alla tragedia del popolo palestinese (...) come paralizzati dalla trappola dell'identità e del vittimismo". Poiché il Sarfati usa l'espressione "i miei correligionari" ne concludiamo che, come ebreo, ha del coraggio.
Sulla scia di queste brevi letture ci saremmo decisi a leggere un testo scaricato e stampato mesi or sono, di Luciano Tas. E' intitolato "21 domande 21 risposte per conoscere correttamente la questione israelo- palestinese". Luciano Tas non si muove di un millimetro dalla sua posizione di tifoso d'Israele. Nessuna responsabilità è attribuita a Israele, mai, tutte invece sono a carico degli arabi e dell'Olp. Noi non ce l'abbiamo fatta, a perdere il nostro tempo con un estremista simile, però segnaliamo l'opera a chi, tra i nostri pochissimi lettori, volesse studiarne le caratteristiche e la "correttezza".
Chomsky e Sarfati, secondo una definizione di grande interesse, potrebbero essere detti, da certi loro "correligionari", "ebrei che odiano se stessi". Così viene bollato chi critica la sua "gente".
Tas non rischia certo tale etichetta, infatti, per dirla con Sarfati, cade nella "trappola dell'identità".

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