sabato 7 giugno 2014

Ariel

Sul Manifesto, che ogni tanto leggiamo, abbiamo trovato un articolo sul lancio di nuovi numerosissimi permessi, da parte del ministro competente, di costruzione di "insediamenti" ebraici nei territori occupati da Israele in guerre lontane, e mai restituiti. Il ministro competente si chiama Ariel: costui avrebbe detto che questo rilancio edilizio è la "risposta sionista" alla nascita del nuovo governo palestinese, com'è noto includente Hamas. La dichiarazione consente di pensare che chi, come noi spesso e di malavoglia, accusa il sionismo di essere una macchina infernale che produce antisemitismo, non è antisemita: o, almeno, lo è come il ministro israeliano ebreo Ariel. A proposito di territori occupati, che i media chiamano oramai solo Territori, tanto per farci gradire ciò che è stomachevole, abbiamo letto su Repubblica, giorni or sono, che in questi territori del cazzo basta che un militare israeliano lo prescriva e tu, palestinese, sei cacciato in galera sine die e senza processo, ad libitum. Sì, abbiamo fatto il liceo classico.

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